Sapere dell’abbattimento dei vecchi hangar del Carnevale di Viareggio, dove per quarant’anni erano stati costruiti i grandi carri allegorici, in favore della neonata Cittadella del Carnevale, mi ha fatto pensare all’ennesimo rimpianto del giorno dopo, quando la memoria avrebbe preso il posto delle cose.
Qui, non si tratta solo della memoria degli hangar, ma piuttosto della nostra storia, nelle forme satiriche e buffonesche, così familiari, che hanno accompagnato i quarant’anni di vita del nostro Paese, annodando i fatti del mondo ai ricordi personali.
Credo che lasciar finire storie, o contribuire alla loro fine, ci assicuri l’accesso al rimpianto, al bisogno di rianimare quel fondo di sentimenti che senza il nostro intervento, a volte lesivo, resterebbe inerte, inappagato, ridisegnando con la fantasia del dopo un passato riscattato dalle sue impurità.
Il libro, con testi del poeta e critico Giuseppe Cordoni, finisce con una dedica: Ai carristi coi loro uomini, per la vagera complicità.